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DANIELE PRINCIPATO :

IL 3 OTTOBRE DI VENTI ANNI FA L’ESORDIO IN PRIMA SQUADRA.

        Il Ventimiglia calcio e Daniele Principato: una storia lunga una vita. Una vita che giovedì 3 ottobre ha compiuto vent'anni. Vent'anni di carriera, un’era vissuta con una sola maglia, demolendo via via ogni record. Ma Daniele, che abbiamo incontrato per un’intervista, oltre ai ricordi sembra guardare anche al futuro. Un capitano vero, che ha scritto la storia del Ventimiglia calcio, ma che pare proiettato verso nuovi traguardi, nuovi record e, perché no, nuovi trofei.

        Ripercorrere i venti anni trascorsi nel Ventimiglia Calcio è come sfogliare un grande album, pieno di belle foto e di ricordi indelebili. Proviamo a sfogliare alcune di queste pagine.

3 ottobre 1993: Cosa ricordi del giorno dell’ esordio ?

        Avevo poco più di quindici anni ed ero stato convocato per la gara casalinga contro la Sestrese. La giornata era molto importante, perché veniva inaugurato il nuovo stadio con il manto erboso e c’erano proprio tutti: il prete, il sindaco, la banda musicale e soprattutto ricordo che c’era tantissima gente. Ero in panchina e durante la ripresa si infortunò un mio compagno. L’allenatore (Adriano Pisano) scelse me per sostituirlo; ricordo che l’emozione era tanta, come tanta era anche la gioia per il debutto in prima squadra.

 

In prima squadra hai avuto 8 allenatori. Non ti chiedo una classifica, perché non sarebbe giusto, ma cosa ricordi di ognuno di loro ?

        Ogni allenatore ha i suoi metodi di lavoro e le sue idee. Sinceramente devo dire che mi sono trovato bene con tutti gli allenatori che ho avuto, ma se devo fare un nome, credo di non far torto a nessuno, non ho nessun dubbio: Fabrizio Gatti. E’ stato prima un mio compagno di squadra, un amico, poi ha assunto l’incarico di allenatore ed è rimasto in panchina per dieci anni. Con lui il feeling è stato totale.

 

In tanti anni ci sono stati momenti esaltanti ed altri veramente tristi. So che non è facile, ma devi scegliere il ricordo più bello e quello più brutto.

        La soddisfazione più grande è legata alla stagione 2007-08, quella culminata con la vittoria nel campionato di Promozione e l’immediato ritorno in Eccellenza. Una cavalcata incredibile, una stagione straordinaria sotto tutti i punti di vista. Poi qualche stagione in Eccellenza giocata ad altissimi livelli.

Il più brutto la retrocessione di due stagioni fa. Una stagione davvero sfortunata alla quale io purtroppo ho contribuito poco, perché ero alle prese con gravi problemi familiari che mi hanno tenuto lontano dai campi di gioco.

 

Abbiamo parlato di allenatori, ora parliamo di compagni di squadra. Hai giocato assieme a tanti giocatori, alcuni veramente bravi…

 

Si, è vero. Ma io resto molto legato al gruppo che ha costituito l’ossatura del Ventimiglia per tanti anni, alcuni anni fa. Mi riferisco ai vari Frasson, Corrias, Beatrici, Casbarra, Gozzi, Ruotolo, Giofrè. Persone straordinarie e soprattutto un gruppo di amici. A noi via via si sono uniti Lerda, Galoppo, Clabria, Biffi… Mamma mia, che squadra !

Sei nel Ventimiglia da una vita, ma in fondo hai “solo” trentacinque anni. Dove speri di arrivare ?

 

        Spero di riuscire a finire in bellezza, di giocare ancora qualche anno e di contribuire a riportare in Eccellenza questa squadra, perché è il campionato che compete a questa squadra e a questa città. E soprattutto spero di continuare a divertirmi.

Tanti tuoi compagni di squadra sono diventati allenatori, a fine carriera farai l’allenatore anche tu ?

 

        Non lo so. Vedremo più in là… Mi ha fatto piacere vedere che alcuni miei ex compagni hanno iniziato ad allenare. Io ci penserò al momento giusto.

Fai parte di una generazione fortunata: qualcuno ha detto che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale almeno tre, però tu sembri tornare indietro nel tempo invece di invecchiare».

 

        E’ vero, sto bene, ho imparato a gestirmi. Faccio un po’ più fatica a recuperare dopo la partita della domenica, ma conduco una vita sana e mi sento bene. Poi faccio parte di un gruppo di ragazzi straordinari e mi diverto ancora tanto.

 

Cosa ti ha insegnato il mondo del calcio ?

        Tante cose, in campo e fuori. Da questo sport ho imparato maggior disciplina ma ho imparato anche a sgomitare. Il calcio ti aiuta nella formazione umana, mettendoti continuamente alla prova e regalandoti molto, sia gioie che amarezze. Soprattutto mi ha regalato tanti amici, tante persone che mi sono state vicine nei momenti difficili

Parliamo di questa stagione: siete partiti con l’obiettivo di tornare in Eccellenza. Lo sai che a Ventimiglia nessuno ha mai vinto tre campionati ? Se tu ci riuscissi sarebbe un record in più.

        Non lo sapevo, ma mi farebbe veramente piacere salire di categoria, perché la società lo merita. Sono molto legato a questa maglia. Questa è la mia città, qui sono nato, qui vivo e sono fiero di non avere mai cambiato squadra. Il presidente, il vicepresidente, il ds e tutto il direttivo sono persone molto speciali, non li abbandonerei mai, capiterà solo quando lascerò il calcio, perché prima o poi arriverà anche quel giorno…

A quel grande album pieno di foto e di bei ricordi che dicevamo prima manca ancora la copertina. Cosa potremmo metterci ?

        Spero di poterci mettere un’immagine legata a questa stagione. Un immagine di festa per il ritorno in Eccellenza e poi ancora qualche stagione giocata a buoni livelli.

        Tanti auguri, capitano !Se potessi ti consegnerei un Pallone d'Oro alla carriera. Per la bravura, la generosità e l'umiltà, qualità che si possono trovare solo nei grandissimi come te.                                                               F.R.