Il tempo dei bilanci è ormai finito, si pensa già alla prossima stagione. Ne parliamo con mister Andrea Caverzan, tecnico riconfermato di prima squadra e juniores del Ventimiglia Calcio.
Mister Caverzan, da dove si ricomincia?
«Adesso è il momento di fare le prime valutazioni, di valutare le disponibilità dei singoli in vista dei prossimi campionati. Ci può essere qualcuno che ha altri progetti, qualcuno che si trasferisce per frequentare l'università e così via. Ora è soprattutto il direttore sportivo Veneziano che deve scendere in campo... Sicuramente ci saranno molte conferme e qualche arrivo in prima squadra dal settore giovanile».
E dal punto di vista tecnico da dove si riparte?
«Si tratta di ottimizzare il lavoro della scorsa stagione, di affinare le conoscenze che hanno acquisito più o meno tutti. Poi si potrà eventualmente trovare qualche ragazzo con ambizioni, anche nelle categorie inferiori oppure giocatori che sono rimasti ai margini per le ragioni più diverse. In sostanza riscoprirli e dare loro fiducia: come abbiamo fatto, ad esempio, nei mesi scorsi con Allaria, Mannella o Serra».
Nessuna spesa eccessiva, quindi?
«Dobbiamo stare attenti a cosa succede in provincia, la società non ha da spendere molti soldi come è normale che sia: guardiamo piuttosto a chi è bravo e magari ha voglia di salire di categoria».
La rosa del 2016-17 verrà quindi in gran parte riconfermata ?
«Naturalmente sì. Al gruppo attuale bisognerà aggiungere alcuni ragazzi del vivaio con la mentalità giusta, dal 2001 in su. Tutti avranno un anno in più di esperienza, e questo naturalmente conta molto dal punto di vista tecnico».
Proseguirete quindi nella politica dei giovani?
«Certo, molti di loro hanno già giocato la scorsa stagione per necessità, non per avere un contentino. Nell'ultima partita di campionato sono scesi in campo due duemila, Oliveri e Felici, perché non avevo alternative. La nostra filosofia è: crescere i più giovani per farli migliorare. Poi magari nessuno finirà in serie A: ma anche la serie D o la Lega Pro possono essere un buon obiettivo di carriera nel mondo del calcio».
Il tecnico: «Ora si tratta di ottimizzare il lavoro svolto nella scorsa stagione, di affinare le conoscenze che hanno acquisito più o meno tutti»