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Savarino 3Dal primo luglio del 2007 Vincenzo Savarino è presidente del Ventimiglia Calcio: dieci anni esatti di battaglie sportive, spesso vincenti. Ma soprattutto dieci anni di sacrifici per mantenere una struttura che fa invidia a molte società, anche più blasonate.

- Savarino, che cosa accadde in quell'estate del 2007?

«L'allora presidente Santaiti s'era dimesso anche per motivi di salute, la squadra era retrocessa. Io da tanti anni ero dirigente del Ventimiglia ed ero anche molto legato a questi colori. Mi sono proposto, in continuità col lavoro di Santaiti e dei suoi collaboratori. Molti di essi sono ancora con me: come Nicola Veneziano e Rocco Ricevuto. Ed è così che è cominciata quest'avventura...».

- Al contrario di molti altri sodalizi sportivi, che hanno visto fallimenti a catena, il Ventimiglia ha sempre dimostrato grande solidità societaria.

«Qui lavoriamo con molta passione e con molta serietà. Non abbiamo mai fatto il passo più lungo della gamba. Chiudiamo sempre i bilanci saldando tutte le spese. E' inutile fare grandi proclami, scalare le classifiche sino alla serie D come a volte è capitato alla Sestrese o ai Loanesi e poi ritrovarsi con le gambe all'aria. Noi preferiamo lavorare con i giovani e con i giocatori che arrivano dal nostro vivaio. E poi se c'è da fare qualche sforzo finanziario, lo facciamo».

- Gli sponsor sono però sempre meno...

«Purtroppo è vero, la crisi la sentiamo anche noi. Gli sponsor sono quasi tutti amici che mettono le mani nelle tasche per darci una mano. Si fa fatica anche a pagare le utenze. Persino la prima squadra gioca quasi esclusivamente per passione».

- Eppure c'è chi vi critica per i contributi comunali, giudicati troppo alti rispetto ad altre società.

«Molte persone non vogliono capire una verità molto semplice: i soldi che riceviamo dal Comune servono per la gestione del campo, non per finanziare le squadre. Con quei contributi a stento paghiamo il 50 per cento delle utenze e la piccola manutenzione. Mi riferisco a luce, acqua, gasolio, gas. Anche il campo in erba costa parecchio. In ogni caso abbiamo più tesserati noi di quasi tutte le altre società sportive messe assieme».

- Il Morel aspetta da anni una vera ristrutturazione, ci sono i progetti ma i lavori tardano. Come mai?

«Vorremmo sistemare i vecchi spogliatoi e la recinzione del campo in erba che in alcuni punti non c'è più, demolire l'attuale sala riunioni per realizzarne una nuova. Il problema è il solito: i soldi. Ora credo che il Comune abbia trovato una certa disponibilità di fondi».

- Quattro soli allenatori in dieci anni. Non succede in tutti i club...

«E' vero. Noi abbiamo un ottimo rapporto con i nostri tecnici, cambiarli non sempre è un affare. Una volta siamo retrocessi con Gatti e la stagione successiva siamo ripartiti tranquillamente con Gatti. Poi anche i migliori matrimoni fanno naufragio per una sciocchezza ma questo fa parte della vita. Adesso mister Caverzan è già da tre anni con noi e ne siamo contenti: abbiamo la stessa passione per il lavoro ed un rapporto davvero amichevole».

- Che cosa ci possiamo aspettare in futuro dalle giovanili?

«La juniores sarà ancora affidata a Caverzan e poi saremo presenti in tutte le altre categorie, dagli allievi in giù».

- E quali novità in prima squadra?

«Si andrà avanti sulla falsariga della scorsa stagione, pensiamo di affiancare ai vari Principato e Cafournelle dei giovani bravi classe 1999 e 2000. Questo è il mix ideale: 50 per cento di "anziani" e 50 per cento di giovani promettenti. Costruiremo sempre più una rosa con giocatori di Ventimiglia e del comprensorio: non solo per una questione economica ma anche per coinvolgere le famiglie, per portare più tifosi al campo e così via. Insomma sarà importante che tutta la città ci stia vicino. D'altra parte un uomo solo non può fare molto: per questa ragione non mi stancherò mai di ringraziare il direttivo, i tecnici, i dirigenti per quanto fanno ogni giorno».

 

SavarinoAbbiamo lavorato con serietà e passione. Senza mai fare il passo più lungo della gamba. Costruiremo sempre più una rosa di giocatori di Ventimiglia e del comprensorio: non solo per una questione economica...