di Frankone
Il Ventimiglia Calcio è stato ripescato in Eccellenza, per sostituire il Vado, a sua volta ammesso al campionato di serie D. La notizia era nell’aria da tempo, ma da ieri c’è anche l’ufficialità.
Finalmente una buona notizia, la prima dopo mesi in cui tutto è sembrato andare storto. Una notizia che finalmente ci porta un sorriso, dopo un anno e mezzo terribili.
Ce lo meritiamo questo salto di categoria, come premio per tutto quello che ci è capitato e per la gran mole di lavoro che abbiamo fatto in quest’ultimo anno.
In pochi mesi abbiamo dovuto affrontare la pandemia (la prima ondata, quella del febbraio 2020), che ci ha tolto la possibilità di giocare i playoff per la promozione, visto che al momento dello stop ai campionati la prima squadra era in un grandissimo momento, reduce da sette vittorie consecutive ed in condizioni atletiche ottimali. Eravamo certi che il finale di stagione avrebbe sorriso ai nostri colori, ma purtroppo ci siamo dovuti fermare sul più bello.
Ce lo meritiamo perché a pandemia finita (giugno) le ruspe sono entrate in azione nel nostro impianto sportivo portandoci via una fetta importante della nostra storia. Abbiamo dovuto assistere alla demolizione della tribuna del campo sintetico, perché non in regola (?!), oltre alla cucina, alcuni magazzini, ecc. Ma siamo andati avanti e malgrado tutto abbiamo iniziato la nuova stagione con il piglio giusto (due vittorie in due gare, entrambe in trasferta). Avevamo il morale a mille; sentivamo che poteva essere l’anno giusto per il salto di categoria, però la seconda ondata di Covid ci ha di nuovo fermato.
Però il peggio doveva ancora venire…
Nella notte tra il due e il tre ottobre 2020 un’alluvione terribile ha sommerso mezza città. Nel giro di poche ore ci siamo ritrovati senza il nostro impianto: tutti gli spogliatoi erano devastati, il magazzino e la lavanderia non esistevano più, così come il bar e la segreteria.
Non abbiamo potuto salvare niente.
Il ricordo di quei momenti rende il nostro cuore ancora pesante, ma ci siamo dati da fare e ci siamo rialzati. Giocatori, mamme, papà, dirigenti, amici, collaboratori. Ci siamo ritrovati tutti al Morel a spalare fango, segno che si può sempre guarire dalle ferite, anche quando sono davvero profonde, come quelle che ci sono state lasciate da un'alluvione capitata proprio in mezzo a due pandemie.
Per questo ce lo meritiamo, il salto di categoria, perché ci siamo rialzati grazie al lavoro e alla caparbietà dei nostri tesserati e di tanti amici, che hanno ripulito e riparato tutto, consentendoci di rimettere in piedi il nostro impianto e di ripartire dopo quel disastro.
Le nostre squadre si sono allenate per settimane sui campi e campetti limitrofi, adattandosi ad ogni situazione, nella speranza che i campionati potessero continuare.
Abbiamo ricostruito pavimenti e tramezze, pitturato tutto, sistemati gli impianti idraulici e di illuminazione.
Di quei giorni ricordo la fatica, ma non il peso, perché per tutti noi sono sembrate cose naturali. Era la nostra parte e ognuno di noi l’ha fatta.
E lo abbiamo fatto da soli.
Ognuno ha agito con le proprie forze, fisiche ed economiche. Abbiamo sostituito attrezzature, macchinari, risistemato l’irrigazione, rifatto le panchine, riparato i cancelli e la recinzione.
C'erano due campi con dieci centimetri di fango, ma non ci siamo persi d'animo. Abbiamo tolto tonnellate di fango e per settimane abbiamo lavato quello che era ancora possibile salvare.
Il comune ci ha dato una mano per riqualificare il fondo del campo sintetico e da soli abbiamo provveduto a rendere di nuovo agibile il campo in erba.
Come se non bastasse in un anno abbiamo anche perso tanti amici: allenatori, dirigenti, giocatori ed ex giocatori. Nella nebbia di quei giorni orribili, pieni di pensieri cupi e di speranza, di bandiere ai balconi, di mascherine e gel igienizzanti, abbiamo perso troppi cari amici…
Ce lo meritiamo davvero il salto di categoria, perché nella nostra storia siamo caduti e ci siamo rialzati tante volte e questa alluvione avrebbe potuto essere il colpo del ko, quello dal quale non ci saremmo più ripresi, invece tutti insieme ne siamo venuti fuori, tanto che a questo punto tutto quello che dovremo affrontare da oggi in poi ci sembrerà in discesa…
Come questo nuovo campionato di Eccellenza, che consideriamo un premio per la nostra storia, per i nostri risultati e per il nostro lavoro. Lo andremo ad affrontare con lo stesso spirito da guerrieri che avevamo in quei giorni terribili.
Ce lo meritiamo tutto, questo ripescaggio.
L'alluvione e il Covid ci hanno messo in ginocchio ma noi ci siamo rialzati e adesso siamo più motivati di prima, pronti per cominciare una grande stagione.