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Luca MUSUMARRADopo un sacco di anni passati a correre su tutti i campi di calcio della Liguria è arrivato anche per il nostro grande guerriero il momento di smettere.

Classe 1980, Luca Musumarra ha debuttato in prima squadra molto giovane; a 16 anni il suo esordio con l’Ospedaletti nel campionato di Promozione 1996-97. Poi ha giocato in tutte le squadre della nostra zona, Vallecrosia, Intemelia, Camporosso e ha concluso la sua carriera a Ventimiglia, dove ha giocato le ultime sei stagioni, superando complessivamente le 600 presenze.

Lottatore indomito capace di ricoprire più ruoli è stato un esempio ed un punto di riferimento costante per tutti i compagni.

Negli anni Musumarra si è rivelato un puntello notevole a centrocampo, un giocatore che i compagni sapevano sempre dove trovare.

Equilibratore indispensabile, sempre presente, pedina essenziale per intelligenza calcistica e impegno nelle due fasi, di attacco e difesa. Ma bastava vederlo durante gli allenamenti per capire che ci si trovava di fronte a un fuoriclasse.

Difficile vederlo superato da un avversario. Lui costruisce e cuce, inesauribile e insostituibile, senza smorfie e quasi sempre col sorriso a fine gara.

Il sacrificio tattico lo ha sempre allontanato dal gol, ma in quest’ultima stagione si è finalmente tolto anche qualche soddisfazione sotto porta. Più di una volta ha indossato la fascia di capitano e tutti si sono sempre sentiti degnamente rappresentati da questo “leader silenzioso”, segno della grande stima di cui ha sempre goduto all’interno dello spogliatoio granata.

Perché Luca ha convinto tutti, in campo e fuori, grazie ad un carattere poco propenso alle esuberanze che troppo spesso si vedono sui campi da gioco.

Normalmente sono l’utilizzo in dosi più o meno massicce di grinta, gambe, cuore e polmoni che rendono catalogabile un calciatore, ed è stato proprio un mix di questi ingredienti a dar vita a un guerriero come Luca,

Un guerriero sospinto da un fuoco interiore che negli anni si è trasformata in energia pura.

Ha indossato per 130 volte la maglia granata del Ventimiglia calcio, l’ha rispettata, l’ha amata e ha sentito il peso di questa maglia. E dopo 130 partite ce l’ha riconsegnata piegata per bene, riponendola un po' più in alto di dove l’aveva presa.

Grazie di tutto, Luca.

Oggi possiamo tranquillamente dire che è finita un’era, se ne va una parte di quel calcio romantico che un giorno racconteremo ai nostri nipoti, dove i giocatori come te sono stati il simbolo di un calcio che sembra non esserci più.

fK