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Sarà l’effetto di questa calda primavera, il sole che splende ma non brucia ancora, il vento che accarezza il viso, ma non ferisce.

Sarà anche per questo, oggi il sorriso nasce spontaneo ed illumina il volto.

Oggi è la “sua festa” lo circondano un sacco di ragazzini del settore giovanile, il Presidente gli consegna una targa ricordo e tutto lo stadio lo applaude.

Adesso che anche quest’altro traguardo è stato raggiunto, Claudio sembra davvero un ragazzo, sembra quasi tornato indietro nel tempo.

E’ al centro del campo, con la fascia da capitano e stringe per mano la sua bimba, risponde agli applausi del pubblico.

Chissà quanti ricordi gli stanno passando per la mente in questi momenti.

Ha quasi trentotto anni e il mondo del pallone lo ha attraversato in lungo e in largo.

Ha portato a casa sorrisi, pacche sulle spalle, frasi di circostanza, amicizie vere e presunte e ha vinto anche qualche campionato.

Lo hanno applaudito e bistrattato (situazioni che tante volte aiutano a capire meglio questo mondo del tutto particolare).

Perchè attorno al pallone c’è un mondo che assomiglia a quello reale, ma è maledettamente più complicato, visto che tutto viene amplificato in maniera esagerata.

Così, le gioie sono più grandi, i dolori più profondi e gli amici più rari.
Claudio dentro questo mondo è maturato in fretta, ed anche oggi questo ragazzo (che in carriera ha superato le 400 partite ufficiali), una volta ritirato il premio e ricevuti gli applausi, corre verso la sua area.

Inizia un’altra partita, anche oggi c’è da lavorare…