images/stories/1-pagina/50A.jpg
images/stories/1-pagina/61AB.jpg
images/stories/1-pagina/63.jpg
images/stories/1-pagina/65B.jpg
images/stories/1-pagina/70B.jpg
images/stories/1-pagina/F24.jpg
images/stories/1-pagina/Pulcani33.jpg
images/stories/1-pagina/Pulcani39.jpg
images/stories/1-pagina/Pulcani48.jpg
images/stories/1-pagina/campo26.jpg

VADALARDue erano i risultati che in casa granata attendevano in questa domenica , considerati indispensabili per riprendere la corsa che porta a quel posto che vale le finali regionali. La prima era la vittoria casalinga con il fanalino di coda Vallesturla,  la seconda era quella della della partita di Vado che vedeva impegnata l'Argentina diretta concorrente dei granata per quel posto. Mentre la prima sembrava quasi scontata, qualche dubbio poteva riservarlo la seconda. Invece come spesso succede, quello che è dato per scontato, scontato non è, il pareggio inaspettato dei granata al Morel ha forse vanificato anche la vittoria del Vado contro l'Argentina.

Certamente giocare questi tipi di gare che sembrano una formalità nascondono insidie inaspettate e, se l'approccio non è quello giusto e tante occasioni vengono sprecate, può succedere che alla fine, in una delle rare occasioni che lasci agli avversari vieni punito e tutte le aspettative vanno in fumo. Questo in sintesi quello che è successo ai granata che in questa occasione hanno giocato con insufficienza e poca convinzione tanto da far pensare a qualche addetto ai lavori che l'interesse dei giocatori per la conquista delle finali regionali non sia poi quello che ci si aspetterebbe. Certo dopo la prova negativa di Arma, una reazione d'orgoglio era il minimo che tutti si aspettavano e di questo il primo a rammaricarsene è il mister che in settimana, su questo punto specifico, aveva cercato di stimolare il gruppo. Forse non tutto è perduto ma servirebbero , da qui alla fine, prestazioni che ora questa squadra non sembra in grado di fornire.

 

                                                                                                                                                                                                              A. Raffa