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PrincipatoxDomenica 3 aprile 2016, scendendo in campo nella partita tra Rivasamba e Ventimiglia, Daniele Principato ha giocato la sua 400ª partita di campionato con la maglia granata. Principato ha indossato per la prima volta la maglia del Ventimiglia il 3 ottobre 1993, in una gara di campionato contro la Sestrese e a distanza di ventitré anni non è ancora riuscito a toglierla.

Le 400 presenze di Daniele sono una cosa fantastica, ha dato tantissimo al calcio e al Ventimiglia e sicuramente anche lui ha ricevuto molto, a livello umano. Daniele oggi è il capitano, è amato da tutti i compagni e rispettato da tutti gli avversari, in campo il suo rendimento è sempre positivo e ne fa un sicuro punto di riferimento per ogni compagno, soprattutto quelli più giovani. Giocatore generoso e serissimo, esempio di correttezza e umanità: in tanti anni non ha mai sollevato una polemica, non ha mai avuto un atteggiamento arrognte o “sopra le righe”.

A pensarci bene Principato sta al Ventimiglia come Cruyff all’Ajax, Totti alla Roma, Eusebio al Benfica e Del Piero alla Juve; un’autentica bandiera.

Non ci ha mai abbandonato e così facendo ci ha insegnato a credere nelle utopie e ci ha mostrato come è possibile trasformarle in realtà. Una lezione magnifica, di cui gli siamo grati. In un mondo come quello del calcio moderno, dove pare che “le bandiere” non esistano più, Principato rappresenta la faccia pulita di un mondo che ormai è sempre più legato al denaro, tanto che nell’epoca dei super-professionisti lui si pone come esempio di uno sport giocato con l’anima, diventando l’icona di un calcio che sembra non esserci più.

Ancora oggi, a 38 anni, Daniele è in grado di regalare a noi tifosi grandi prestazioni ed ottimi gesti atletici grazie alla dedizione con cui si allena, grazie alla sua umiltà, alla sua determinazione e ad un’abilità tecnica non comune.

Al Ventimiglia ha tirato i suoi primi calci al pallone, iniziando dalla categoria pulcini, ha battuto tutti i record: di presenze e di campionati vinti… Godiamocelo ancora in campo, pronti a tributargli un grandissimo applauso nel momento (speriamo tra tanti anni) in cui deciderà di chiudere la sua incredibile carriera